venerdì 18 giugno 2010

RITORNO ALL'OTTOCENTO


La vicenda dell'accordo separato sullo stabilimento della Fiat di Pomigliano d'Arco è emblematico del clima politico economico culturale del nostro paese. Mentre il Governo Berlusconi continua a perseguire la divisione sindacale (agevolato dalla sudditanza di Cisl e Uil) cercando di demolire le conquiste sindacali degli ultimi trent'anni con leggi e leggine, l'attacco finale allo Statuto dei lavoratori (legge 300), viene proprio dall'accordo di Pomigliano. In cambio di 700 milioni di investimenti e 5mila posti di lavoro si deroga al contratto nazionale, dalle leggi e perfino dalla Costituzione in tema di diritto allo sciopero, malattia, riposi. Dietro al ricatto del lavoro si cela il vero obbiettivo, l'esclusione del sindacato e dei diritti dei lavoratori. Efficaci ed esaustive le dichiarazioni di Nichi Vendola di questi giorni:" Finisce qui, a Pomigliano, la guerra dei trent'anni iniziata a Torino nel 1980, qui si può costruire il cimitero della Costituzione, perchè il vangelo Marchionne sottoscritto da Fim, Uilm, Ugl e Fismic costituisce la soluzione finale della crisi, il ritorno all'ottocento. Solo nel no al referendum (tra i lavoratori) sull'accordo separato c'è il senso della lotta alla destra, mettendo insieme un dossier su Pomigliano viene fuori il manuale perfetto della sconfitta culturale della sinistra." Forse è giunto il momento di dire e soprattutto fare qualcosa di sinistra !

1 commento:

  1. Ho trovato molto interessante, nell'articolo de "L'Unità" a cura di Claudio Fava, questo brano:
    "Dice Veltroni, e dice il vero: 1.600 permessi per fare i rappresentanti di lista tra gli operai di Pomigliano alle ultime elezioni politiche. Omette di aggiungere che 1.200 richieste portavano la firma del suo partito, il Pd."

    Non male come esempio per segnalare la viltà della retorica che usano i soliti noti.

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