giovedì 10 giugno 2010

Ma le armi no!

Tra tutte le proposte di tagli nella finanziaria del governo Berlusconi, di tagli agli armamenti non se ne trova traccia. E si che in programma il governo italiano non ha solo l'acquisto di nuovi cacciabombardieri. Sul bilancio dello stato, al momento incombono ben 71 programmi di ammodernamento e riconfigurazione di sistemi d'arma, che ipotecano la spesa bellica da qui al 2026.Eppure si parla di cifre astronomiche che il governo si è impegnato a versare all'industria bellica per acquistare una varietà incredibile di nuove armi.IL piano 65, per esempio, impegna l'Italia a comprare dagli Usa 131 cacciabombardieri invisibili ai radar, roba da guerra fredda.Totale spesa prevista fino al 2026: 15 miliardi di euro! IL piano 67 con sistemi sofisticati di digitalizzazione, per conflitti ad alta intensità, (tipo Vietnam) prevede l'esborso finale intorno ai 12 miliardi.Possiamo già smettere di aggiungere altre cifre e anche di commentare l'ovvio. Possiamo però chiedere all'opposizione di fare il proprio mestiere, proporre una finanziaria alternativa, far pagare chi evade, chi più ha, e tagliare le spese militari più assurde. A un certo signore, tal Sandro Pertini, si attribuisce la seguente frase:" si svuotino gli arsenali si riempino i granai" ma forse non fa più tendenza.

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