sabato 24 aprile 2010

L'acqua non si vende.

Oggi, 25 Aprile 2010, si celebra la Festa della Liberazione.
La resistenza, però, non ha ancora terminato il suo compito.
Da ieri è iniziata in tutta Italia la raccolta firme per i referendum per la ripubblicizzazione dell'acqua. In centiania di piazze italiane saranno allestiti i banchetti. L'anniversario della Liberazione dal nazifascismo è occasione per liberare anche l'acqua dal mercato e dal profitto. Diventa anche tu una staffetta del bene comune, firma e fai firmare.
Per ulteriori informazioni: http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/index.php

giovedì 22 aprile 2010

Le cose di tutti.


Con il ritiro del famigerato punto riguardante l’alienazione dei locali di proprietà della Università Agraria dall’ordine del giorno - predisposto per la seduta consiliare del 22/04/2010 - la vicenda che ha motivato la nostra presa di posizione si è conclusa con il ravvedimento dell’amministrazione dell’Ente.
Seppure avremmo preferito non discutere mai su temi come quello che in questi giorni ci ha sollecitato, diamo atto al presidente Antonelli e alla sua giunta di essere stati capaci di comprendere le ragioni di chi ha indicato e sollevato il problema, Giovanni Leoni in primis, ringraziando quest’ultimo per l’impegno e l’attenzione posti nel difendere un patrimonio della collettività.
Ciò che non abbiamo ben compreso (ma forse riguardo a tutta questa faccenda ci sfuggono particolari importanti dei quali non siamo a conoscenza) è il ruolo dell’opposizione rimasta in silenzio sino al clamore della protesta di Leoni.
Chi ha gli strumenti e la possibilità, come coloro che siedono nei banchi in minoranza, dovrebbe, a parer nostro, esercitare il diritto-dovere di confronto e controllo nei tempi utili e non accodarsi, peraltro comodamente, al sacrificio altrui.
Questo non è molto sportivo né serio, ma, soprattutto, non è coerente.
Vorremmo sperare, per l’immediato futuro dell’Ente, che esso sia determinato da un’accresciuta consapevolezza del fatto che i beni e i diritti pubblici si tutelano sempre e non solo in prossimità delle campagne elettorali.

Associazione Tarquinia Democratica

martedì 20 aprile 2010

Nessuno venda ciò che è di tutti.



La lettura del verbale dei capigruppo della Università Agraria di Tarquinia, riunitisi il 15 Aprile scorso per discutere ed approvare l’Ordine del Giorno e la data del prossimo Consiglio di Amministrazione (l’ultimo prima delle prossime elezioni), non ha mancato di stupirci.
Abbiamo, con sconcerto, appreso come l’Amministrazione uscente sia determinata ad alienare a favore di soggetti privati una parte della proprietà pubblica adducendo motivazioni assurde e non comprensibili se non alla luce di scongiurabili ipotesi che, al momento, non desideriamo neppure immaginare.
Noi crediamo che non sia mai sufficiente osservare, criticare e indicare ciò che non approviamo, non condividiamo o riteniamo ingiusto.
In questo caso, al di là di ogni valutazione sui riscontri tecnici-amministrativi-burocratici, rileviamo un errore madornale nel considerare “alienabile” un bene immobile che, oltre ad essere parte – fondante e centrale- di un edificio di notevole valore storico, è anche uno degli spazi più fruibili ed interessanti dell’intera unità immobiliare che è nelle disponibilità dell’Università Agraria.
Vendere un siffatto locale, creare una ferita incurabile nel cuore di Palazzo Vipereschi, sminuendo palesemente anche lo stesso valore immobiliare dell’intero complesso, consegnare, quindi, a privati terzi la proprietà e impedire, perciò, ogni eventuale altro futuro uso civico (nel senso di cittadino) dei locali è, senza dubbio alcuno, il frutto di un’aberrazione logica.

La nostra semplice logica ci suggerisce, invece, che, laddove vi sia un valore comune da incrementare, un patrimonio collettivo da tutelare e interessi pubblici da difendere, quello sia il luogo presidiato da un Ente territoriale che proprio per tali scopi nasce e vive.

Questo a nostro avviso - ma crediamo anche per quello di molti concittadini - sarebbe il compito che ogni buon amministratore dovrebbe svolgere quando la fiducia degli elettori, democraticamente espressa ed accordata, lo chiama a difendere, temporaneamente, quanto gli viene affidato.

Riteniamo, pertanto, ricevibile da parte degli amministratori dell’Università Agraria di Tarquinia il nostro invito a voler immediatamente soprassedere alla predetta alienazione al fine di poter affrontare serenamente un dibattito sulla questione prima che questa diventi motivo di profondo attrito.

Queste le nostre opinioni riguardo alla vicenda .
Attribuzioni d’intenzioni, commenti o dichiarazioni diverse da quelle ufficialmente approvate e divulgate dall’Ass.Tarquinia Democratica, veicolate e diffuse da chiunque voglia artatamente e indebitamente imputarcele, saranno considerate lesive del nome e dell’immagine dell’Associazione e dei suoi membri, i quali, non esiteranno a provvedere alla propria tutela nelle sedi opportune.

Associazione Tarquinia Democratica