martedì 20 aprile 2010

Nessuno venda ciò che è di tutti.



La lettura del verbale dei capigruppo della Università Agraria di Tarquinia, riunitisi il 15 Aprile scorso per discutere ed approvare l’Ordine del Giorno e la data del prossimo Consiglio di Amministrazione (l’ultimo prima delle prossime elezioni), non ha mancato di stupirci.
Abbiamo, con sconcerto, appreso come l’Amministrazione uscente sia determinata ad alienare a favore di soggetti privati una parte della proprietà pubblica adducendo motivazioni assurde e non comprensibili se non alla luce di scongiurabili ipotesi che, al momento, non desideriamo neppure immaginare.
Noi crediamo che non sia mai sufficiente osservare, criticare e indicare ciò che non approviamo, non condividiamo o riteniamo ingiusto.
In questo caso, al di là di ogni valutazione sui riscontri tecnici-amministrativi-burocratici, rileviamo un errore madornale nel considerare “alienabile” un bene immobile che, oltre ad essere parte – fondante e centrale- di un edificio di notevole valore storico, è anche uno degli spazi più fruibili ed interessanti dell’intera unità immobiliare che è nelle disponibilità dell’Università Agraria.
Vendere un siffatto locale, creare una ferita incurabile nel cuore di Palazzo Vipereschi, sminuendo palesemente anche lo stesso valore immobiliare dell’intero complesso, consegnare, quindi, a privati terzi la proprietà e impedire, perciò, ogni eventuale altro futuro uso civico (nel senso di cittadino) dei locali è, senza dubbio alcuno, il frutto di un’aberrazione logica.

La nostra semplice logica ci suggerisce, invece, che, laddove vi sia un valore comune da incrementare, un patrimonio collettivo da tutelare e interessi pubblici da difendere, quello sia il luogo presidiato da un Ente territoriale che proprio per tali scopi nasce e vive.

Questo a nostro avviso - ma crediamo anche per quello di molti concittadini - sarebbe il compito che ogni buon amministratore dovrebbe svolgere quando la fiducia degli elettori, democraticamente espressa ed accordata, lo chiama a difendere, temporaneamente, quanto gli viene affidato.

Riteniamo, pertanto, ricevibile da parte degli amministratori dell’Università Agraria di Tarquinia il nostro invito a voler immediatamente soprassedere alla predetta alienazione al fine di poter affrontare serenamente un dibattito sulla questione prima che questa diventi motivo di profondo attrito.

Queste le nostre opinioni riguardo alla vicenda .
Attribuzioni d’intenzioni, commenti o dichiarazioni diverse da quelle ufficialmente approvate e divulgate dall’Ass.Tarquinia Democratica, veicolate e diffuse da chiunque voglia artatamente e indebitamente imputarcele, saranno considerate lesive del nome e dell’immagine dell’Associazione e dei suoi membri, i quali, non esiteranno a provvedere alla propria tutela nelle sedi opportune.

Associazione Tarquinia Democratica

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