giovedì 22 aprile 2010

Le cose di tutti.


Con il ritiro del famigerato punto riguardante l’alienazione dei locali di proprietà della Università Agraria dall’ordine del giorno - predisposto per la seduta consiliare del 22/04/2010 - la vicenda che ha motivato la nostra presa di posizione si è conclusa con il ravvedimento dell’amministrazione dell’Ente.
Seppure avremmo preferito non discutere mai su temi come quello che in questi giorni ci ha sollecitato, diamo atto al presidente Antonelli e alla sua giunta di essere stati capaci di comprendere le ragioni di chi ha indicato e sollevato il problema, Giovanni Leoni in primis, ringraziando quest’ultimo per l’impegno e l’attenzione posti nel difendere un patrimonio della collettività.
Ciò che non abbiamo ben compreso (ma forse riguardo a tutta questa faccenda ci sfuggono particolari importanti dei quali non siamo a conoscenza) è il ruolo dell’opposizione rimasta in silenzio sino al clamore della protesta di Leoni.
Chi ha gli strumenti e la possibilità, come coloro che siedono nei banchi in minoranza, dovrebbe, a parer nostro, esercitare il diritto-dovere di confronto e controllo nei tempi utili e non accodarsi, peraltro comodamente, al sacrificio altrui.
Questo non è molto sportivo né serio, ma, soprattutto, non è coerente.
Vorremmo sperare, per l’immediato futuro dell’Ente, che esso sia determinato da un’accresciuta consapevolezza del fatto che i beni e i diritti pubblici si tutelano sempre e non solo in prossimità delle campagne elettorali.

Associazione Tarquinia Democratica

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