giovedì 27 maggio 2010

La truffa della moderazione


Il grande poeta e drammaturgo di Augusta Bertolt Brecht è stato anche uno dei più lungimiranti pensatori del secolo scorso. Alcuni suoi brevi scritti raccolti sotto il titolo «Le storie del signor Keuner» illuminano acutamente anche la temperie del nostro tempo. Quello che segue sembra scritto per il nostro Paese oggi.«Quando il presidente del Reich si era macchiato per la terza volta di violazione della Costituzione, molti socialdemocratici, in gran segreto, si misero in guardia dal parlarne: “non sfiorate l’argomento – dissero timorosi – altrimenti non esisterà nessuna remora a violare la Costituzione. Se il popolo, o il Presidente del Reich venissero a sapere che la Costituzione è già stata violata, non ci sarebbe più alcun monito che tenga. Così invece noi possiamo ancora mettere in guardia dall’infrangere la Costituzione”. Ragionando in questo modo e col sudore in fronte ad ogni nuova violazione sostennero che non si trattava affatto di violazione. E, quando la Costituzione non esistette più, violazioni costituzionali non erano comunque ancora avvenute».Questa pavida e grottesca attitudine stigmatizzata ironicamente da Brecht ha portato il nostro Paese sull’orlo dell’abisso della legge che demolisce la libertà di stampa. Ma siamo arrivati a questa vergogna per la colpevole sedicente moderazione di troppi. Una colpevole pavidità travestita da ragionevolezza, una miopia grave chiamata bipartisanship ha lasciato che questo centrodestra caudillista demolisse i fondamenti della nostra democrazia a partire dalla legge Mammì a seguire con le leggi ad personam. Chi ha accettato vent’anni di schifo e oggi si scandalizza per quest’ultima porcata o è un minus habens, o mente spudoratamente barando con se stesso, ma soprattutto con i cittadini onesti.
MONI OVADIA L'Unità -22 maggio 2010

Nessun commento:

Posta un commento